La guerra elettorale si combatte a colpi di social network
Manca meno di una settimana al voto per le elezioni politiche di Camera e Senato, e anche questa volta (anzi, questa volta più che mai!) la campagna elettorale è stata fatta quasi esclusivamente sul campo digital. Fortissima la presenza del centrodestra, mentre si defila il centrosinistra, soprattutto su TikTok, dove invece sono in arrivo nuove funzionalità pensate proprio per le elezioni. I partiti e i loro leader comunicano moltissimo sui social network, conquistando sempre più like e follower, ma secondo strategie diverse.
Bisogna sottolineare, però, che tra follower ed elettori c’è una bella differenza: tra i follower potrebbero esserci anche italiani che non andranno a votare o follower non italiani, che quindi non hanno diritto al voto. Tuttavia, bisogna ammettere che i follower, con le loro condivisioni e le loro reazioni ai video, contribuiscono a creare un nuovo paradigma elettorale e convogliano l’opinione pubblica costituendo un vantaggio competitivo rispetto agli avversari meno “social”. Ecco perché i politici hanno iniziato a investire soldi e tempo sui social network, a volte parlando e agendo come veri e propri influencer.
Chi sono i politici più seguiti su Facebook, Instagram e Twitter?
In testa troviamo Salvini, che si conquista il primo posto della classifica per numero di follower su tutte e tre le piattaforme: più di 5 milioni di follower su Facebook, 2 milioni su Instagram e più di un milione su Twitter (e anche 7 milioni di like). A seguirlo sono Conte, che si presenta sui social senza alcuna mediazione giornalistica, e Meloni, che ha grande appeal su Instagram e Twitter. E la sinistra? Ha poca presa su tutte e tre le piattaforme.
In dettaglio, Conte si piazza al secondo posto su Facebook e Instagram, passando al terzo su Twitter, mentre Meloni conquista il secondo posto su Twitter, il terzo su Instagram e il quarto su Facebook. Segue Di Maio, che occupa il terzo posto su Facebook e il quarto posto su Instagram e Twitter. Berlusconi si piazza al quinto posto su Facebook e Instagram, e all’ottavo su Twitter. Calenda si guadagna il sesto posto su tutte e tre le piattaforme e Letta, Fratoianni e Bonino occupano gli ultimi posti in classifica su tutti i social.
La graduatoria è molto stabile, con Conte, Giorgia Meloni e Matteo Salvini sempre nelle prime tre posizioni: personaggi che sono dunque in grado di polarizzare le interazioni sulle piattaforme (l’esposizione televisiva invece mostra maggiore variabilità, con tutti i leader di partito ad alternarsi nelle posizioni di testa).
E TikTok?
TikTok sembra essere lo spazio digital di tendenza di queste elezioni, cosa che non sorprende data la crescita inarrestabile del social network, ormai non più uno spazio solo per balletti, ma fonte di informazioni e notizie, piattaforma utilizzata per promuovere libri (come vi ho già raccontato nel mio articolo Booktok e i booktoker) e tutorial sugli argomenti più disparati (sotto l’hashtag #ImparaConTikTok). L’hashtag #elezioni25settembre ha raccolto più di 450mila visualizzazioni, più o meno come #elezionipolitiche2022, mentre #elezionipolitiche è oltre quota 3 milioni e il generico #elezioni ha superato i 70 milioni di view.
TikTok sembra essere uno spazio cui i leader politici sembrano non voler rinunciare: ma tra starci e saperci stare c’è una bella differenza. Chi è il politico più abile a cavalcare l’onda del celebre social network?
Anche qui Matteo Salvini la fa da padrone con 535 milioni di follower: una vera macchina da social network, sempre molto attento alle dinamiche social, che oltretutto fa video ben curati e ha davvero tanta costanza, pubblicando 2-3 video al giorno (cosa che gli garantisce milioni di visualizzazioni). Ma Salvini non è il solo a fare un buon lavoro su TikTok, perché anche Conte, che propone un mix tra contenuti realizzati per il social e video di ospitate televisive, funziona davvero alla grande (un video di risposta a Meloni ha avuto più di 5 milioni di view e più di 10mila commenti). Meloni, dal canto suo, segue a ruota i due leader: il suo “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre” ha realizzato più di 38 milioni visualizzazioni. Tuttavia, gli altri video (che non sempre sono studiati per la piattaforma) non superano il milione di view.
Parlare ai giovani è un compito complesso, soprattutto vista la mancanza di fiducia di molti di essi nel sistema politico. Grande assente Enrico Letta, che per primeggiare sceglie ancora la tv, anche se il Partito Democratico ha un suo account, con il video di debutto affidato al volto di Alessandro Zan.
Quanto funziona la politica sui social?
Ma quanto “vale” la comunicazione di leader e partiti? La moneta con la quale si misura il ritorno rispetto alla pubblicazione di un post sui social media è l’engagement, come spiego nel prossimo articolo sul mio blog e più dettagliatamente nel mio ultimo libro Internet e l’anello della fuffa. L’engagement è, in breve, la capacità di quel post di suscitare reazioni o commenti da parte degli utenti. In questo campo, la comunicazione più premiata, pur in riferimento a numeri assoluti ben diversi di “fan” raggiunti, è quella di Giorgia Meloni e di Giuseppe Conte. Tuttavia, per sapere se davvero la campagna elettorale condotta sui social rispecchierà le aspettative e se i social diventeranno per la politica quello che finora sono stati la tv e i quotidiani, non ci resta che attendere i risultati elettorali di domenica prossima.