Di cosa parliamo quando parliamo di #booktok? Chi sono i/le booktoker? E come si stanno approcciando le case editrici a TikTok? Scopriamo come l’impatto dei video sulle vendite dei libri è sempre più in aumento.
Video all’insegna della spontaneità e della brevità (su TikTok) e immagini accattivanti (su Instagram) per promuovere nuove ma anche vecchie uscite in libreria. Sì, questo è da qualche tempo il nuovo trend e bisogna ammettere che a contribuire all’aumento dei libri acquistati, sia nelle librerie fisiche sia in quelle online, negli ultimi anni, sono stati anche Instagram e TikTok. #BookTok, l’hashtag da oltre 50 miliardi di visualizzazioni, si sta confermando vincente e di grande impatto anche nel 2022.
Attualmente TikTok è il social più diffuso tra i giovani, e la sua ascesa sta mettendo in seria difficoltà Meta, il gigante di Mark Zuckerberg, di cui fanno parte Facebook, Instagram e WhatsApp. Difficile, infatti, resistere ai terribili algoritmi di TikTok e alla sua marea di video. Su TikTok sei immerso in un flusso con una capacità di catturare l’attenzione incredibilmente inquietante. Pur potendo seguire dei profili, il feed infatti offre contenuti che prescindono dai profili seguiti, selezionati da un algoritmo talmente preciso da sfiorare la distopia.
TikTok versus Instagram
Rispetto a Instagram, che pure continua ad avere un significativo impatto anche in ambito librario, su TikTok l’estetica, la perfezione e la bellezza sembrano avere un ruolo marginale: siamo lontani dagli scatti colorati, curati e filtrati di libri abbinati a oggetti di design. Se Instagram chiede ai suoi utenti di performare una versione in palette della propria vita (anche se oggi molto meno di qualche anno fa), TikTok chiede di partecipare a una performance collettiva nel modo più spontaneo possibile. L’internet dei millennial è infatti un mercato delle identità in cui brand e persone si comportano allo stesso modo: si basa su un equilibrio che è la somma zero tra una cultura fondata sull’imperativo etico della ricerca di un’autenticità e la sua codifica nella lingua del marketing.
Su Booktok l’algoritmo e gli utenti premiano naturalezza e semplicità, e le inquadrature e l’illuminazione non si avvicinano neanche lontanamente alla perfezione ricercata su Instagram. Non solo: i romanzi che vanno per la maggiore su TikTok spesso sono diversi da quelli che dominano su Instagram. E non mancano neanche, a differenza di Facebook e Instagram, i libri autopubblicati: sì, perché la “generazione #BookTok” sembra avere una certa curiosità anche per il mondo del self-publishing (di solito snobbato da tutti).
Libri nuovi e libri vecchi
Quando si parla di libri, una seconda chance di visibilità è possibile per tutti. Difficile lanciare nuove voci con il metodo tradizionale, ma oggi, in qualsiasi momento dopo la pubblicazione, per un libro può sorprendentemente arrivare una seconda opportunità di attenzione e quindi di vendita, che molto spesso riguarda il pubblico più giovane. Prima succedeva solo quando una storia veniva trasformata in un film o una serie televisiva, invece oggi un content creator adolescente può fare da solo, su TikTok, il successo di un titolo. E può succedere in qualsiasi momento del ciclo di vita del libro, che peraltro ormai anche per effetto di internet è eterna, quasi qualsiasi libro pubblicato negli anni recenti è sempre reperibile. Questo significa, per l’editore, giocare con un mazzo di carte con molti più jolly.
Dalle sessioni di studio live alle live di lettura
#BookTok ha stimolato anche nuove mode e abitudini tra i lettori più giovani, come le sessioni di studio online, con studenti di età e paesi diversi che hanno preso l’abitudine di filmarsi in diretta durante i momenti di studio. Dalle sessioni di studio alle “live di lettura” il passo è breve: sono molti i booktoker che le promuovono, e in questi appuntamenti centinaia di utenti collegati in diretta leggono in silenzio ciascuno il proprio libro (a differenza dei bookclub, in cui i partecipanti si confrontano sullo stesso titolo), provando anche qui a non distrarsi. Scorrendo video e profili, non mancano poi siparietti comici, come pure i cosplayer e i video che finiscono con le lacrime provocate dalla lettura del romanzo di turno.
E le case editrici?
All’estero, tra le realtà più attive c’è il supergruppo Penguin Random House, principalmente con @penguinrandomhouse. Ma anche in Italia ci sono editori presenti con un profilo ufficiale, e altri che lasciano che siano i/le booktoker, in generale sempre più coinvolte nella comunicazione digitale dei libri, a parlare dei romanzi direttamente sui profili personali. La maggior parte delle booktoker e dei booktoker, inoltre, ha anche un profilo Instagram, e non pochi hanno pubblicato dei libri a loro volta. Esattamente come da anni avviene su Instagram.
E c’è anche Twitch
Ineluttabilmente quello che comprende social e digitale è un universo in perenne espansione, ricco di opportunità, anche per le case editrici e gli autori, e in cui c’è chi sale e chi scende nell’interesse degli utenti, in gran parte attratti dai nuovi trend e dai nuovi social. E così, parallelamente all’ascesa di #BookTok, bisogna anche segnalare un altro spazio molto amato, il servizio di live streaming Twitch, in cui sempre più streamer parlano delle loro letture. Per anni legato al vasto mondo del gaming e dei videogiochi, ora Twitch si sta aprendo ad altre passioni, dall’arte agli scacchi, fino ad arrivare alle live interamente dedicate ai libri. La community in questione si è autodefinita “BookTwitch”. Insomma, i social la fanno sempre più da padrone in qualsiasi ambito, come vi ho spiegato anche nel mio ultimo libro Internet e l’anello della fuffa. Chissà quale sarà il prossimo trend sulla rampa di lancio…