Gioie e dolori dei social network

Gioie e dolori dei social network

Miliardi di esseri umani navigano in internet. Ma quale impatto ha la rete sulla salute mentale dei più giovani? Diversi studi dimostrano la correlazione tra l’uso massiccio dei social network e problemi psicologici quali ansia, depressione, stress. Cerchiamo di capire insieme

Depressione da Facebook e FOMO

A causa di una elevata coincidenza tra disturbi dell’umore e uso dei social network, i ricercatori hanno identificato un disturbo chiamato “depressione da Facebook”. Ma il problema, è stato evidenziato, non sono i social in sé, ma l’uso distorto che a volte ne facciamo. Ci sono tre tipi di uso distorto dei social network: 

1) Il primo è legato al confronto sociale con chi ci appare più bello, più bravo, più sicuro e più soddisfatto di noi, in breve, con chi ci appare migliore di noi. Chi ha la sensazione di non poter raggiungere quegli standard di positività può percepirsi in modo negativo, così da sminuire la propria autostima e favorire l’insorgenza di sintomi depressivi. 

2) Il secondo problema è legato alla FOMO (Fear Of Missing Out) ovvero l’ansia relativa alla possibilità che gli altri possano avere esperienze più piacevoli dalle quali noi siamo assenti e il desiderio persistente di rimanere in contatto con gli altri attraverso i social network. 

3) Il terzo problema è legato alla dipendenza da internet e dai social network. I principali sintomi dello sviluppo di una dipendenza sono: a) la crescente sensazione di assoluta necessità a rimanere connessi; b) l’astinenza: qualora venga proibito l’utilizzo dei social network, si mostrano segni di impazienza, disagio o irritabilità; c) il conflitto: i contatti relazionali di tipo virtuale diventano l’interesse primario ed entrano in competizione con la vita reale; d) l’uso “sostitutivo”: si verifica quando il tempo trascorso online si sostituisce quasi del tutto a quello trascorso “offline”. 

I pericoli e l’aiuto del web

Il rischio online più comune affrontato dagli adolescenti è il cyberbullismo, definito come un insieme di azioni aggressive, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici, il cui obiettivo e quello di provocare danni a un coetaneo incapace di difendersi. Altro pericolo è il sexting, cioè l’invio, la ricezione e/o la trasmissione di fotografie, messaggi, immagini sessualmente esplicite, con potenziali conseguenze abbastanza gravi. O ancora troviamo il trolling, fenomeno che consiste nella pubblicazione di contenuti provocatori, con la conseguenza di innescare un conflitto o causare angoscia. E questi sono solo alcuni dei pericoli in cui incorriamo nella grande rete di internet.

Tuttavia, possiamo anche trovarvi aiuto, soprattutto sui social network: la sensazione di essere collegati a qualcosa di significativo fuori di sé, infatti, rafforza il sentimento di appartenenza sociale, promuove il benessere soggettivo e migliora la qualità della vita. È anche probabile che molti giovani si rivolgano all’ambiente digitale per una ricerca di aiuto, condividendo con altri le proprie esperienze o cercando informazioni di carattere medico e psicologico. In tal modo i social network possono favorire l’accesso alle cure, elemento questo di grande rilevanza in particolare nel campo della salute mentale in età adolescenziale. 

I social network consentono di cercare aiuto grazie alla loro onnidisponibilità spaziale, che permette di sopperire ai problemi di mobilità o alle disparità territoriali, e garantisce discrezione e libertà di utilizzo riducendo le inibizioni. La vita online può contribuire a superare certe inibizioni offrendo strumenti per comunicare, relazionarsi e condividere le esperienze. Il web offre quindi nuove possibilità agli adolescenti di esprimersi, ecco perché anche i professionisti della salute devono adeguarsi a familiarizzare con il mondo digitale per intercettare questa crescente domanda di aiuto, offrendo innovativi canali di comunicazione e supporto.

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