La Sharing Economy salverà il mondo?

Valori come la fiducia verso l’altro, la condivisione e la salvaguardia dell’ambiente sono le colonne portanti di un nuovo modello economico chiamato “Sharing Economy”.

Ma come funziona? Perché può salvare il mondo?

Nella storia dell’uomo il commercio e i mercati sono sempre stati luoghi di aggregazione, socializzazione e scambio culturale. Nell’epoca dei supermercati e dei grandi magazzini, questa dimensione si sta perdendo, sostituita da forme di compravendita sempre più automatiche e impersonali.

Per Marc Auge, antropologo francese, questi sono i “Nonluoghi”:  aeroporti, stazioni, spazi di aggregazione di molte persone freneticamente in transito, che non si relazionano tra loro e che provano un inevitabile senso di “solitudine in mezzo alla folla”.

Il mondo Sharing si oppone a questa condizione: questo nuovo modello economico ricrea quel senso di collaborazione e scambio, dove l’azione collettiva e i rapporti tra le persone prendono il posto della competizione e del monopolio.

Attraverso la tecnologia e la creazione di piattaforme digitali e App, nasce e si sviluppa un modello di economia circolare, in cui professionisti, consumatori, chiunque mette a disposizione competenze, tempo, beni e conoscenze, con la finalità di creare legami e, perché no, guadagnare qualche soldino in più.

Possono essere individuati tre tratti distintivi della Sharing economy:

  • condivisione, cioè utilizzare in comune una risorsa;
  • relazione orizzontale tra persone o organizzazioni, dove spariscono i confini tra finanziatore, produttore e consumatore;
  • presenza di una piattaforma tecnologica, in cui le relazioni digitali vengono gestite e promosse grazie allo scambio di feedback.

Si possono fare molti esempi in proposito: primo tra tutti Blablacar, app che ti permette di condividere il viaggio in macchina, dividere i costi e ridurre l’impatto ambientale. Questo metodo di car sharing infatti aiuta a diminuire il numero delle macchine in circolazione.

Un altro esempio è Taskrabbit – Servizi a domicilio, app diffusa negli Stati Uniti ma non presente in Italia. Quanto sarebbe bello se qualcuno si occupasse delle faccende quotidiane che noi non riusciamo a sbrigare, come portare fuori il cane, pagare qualche bolletta, andare a ritirare i vestiti dalla lavanderia? Come funziona? All’interno dell’App è possibile cercare qualcuno che faccia questo tipo di servizi per te. Le quattro grandi categorie sono commissioni, traslochi, pulizie e lavori manuali, ma c’è chi chiede un po’ di tutto. Dall’altra parte c’è chi offre le proprie competenze.

Ufficio temporaneo, invece, è un’App che mette in comunicazione liberi professionisti, proprietari di immobili, gestori di spazi di coworking o business center, dando la possibilità di mostrare i propri spazi lavoro. È possibile proporre postazioni lavoro, stanze a uso ufficio, sale riunioni e sale conferenze. Il sito fa incontrare domanda e offerta per poche ore o lunghi periodi.

Ma ne esistono molte altre! Per un elenco guarda questo link:

https://bit.ly/2GcLeUd

In una società in cui il mito della proprietà privata ci ha portato a sfruttare in modo incontrollato le risorse ambientali, recuperare il concetto e lo spirito della condivisione potrebbe essere la strada per costruire un futuro diverso. Vedremo insieme come, parti dalla lettura di questo articolo: come creare una Startup di successo!

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