È il social dove si può essere “noi stessi”, senza like, follower o filtri, e in cui gli utenti devono postare un’immagine “vera” almeno una volta al giorno
Nato alla fine del 2020, BeReal è il social network francese, sviluppato da Alexis Barreyat e Kévin Perreau, che sta spopolando tra la “Generazione Z”, quella dei nati tra la fine degli anni ’90 e i primi anni ’10 del XXI secolo. L’app è rimasta in sordina fino a poche settimane fa, quando ha raggiunto i 10 milioni di utenti giornalieri attivi.
Non ha né follower né like né tantomeno filtri, ma propone solo “quello che gli amici fanno in piena autenticità”. BeReal non ha influencer, anzi: l’app scansiona i tuoi contatti, invitandoti a “fare amicizia” con persone i cui dettagli sono già nel tuo telefono, ovvero persone che conosci nella vita reale. A differenza di un seguito su Instagram, un’amicizia BeReal è uno scambio a due vie, che risale ai tempi di Internet, quando era il tessuto connettivo per amici e familiari, prima che i social media venissero cannibalizzati dagli algoritmi del marketing. Parola d’ordine? Autenticità.
Niente filtri, grazie!
La particolarità di questo social? Quando l’app lo chiede, gli utenti devono condividere una foto “vera”, non importa dove siano o cosa stiano facendo, e per farlo hanno solo due minuti di tempo. Cosa intendo per foto “vera”? Senza filtri, senza inganni, senza tutti quei finti orpelli che altri social network come Instagram ci hanno insegnato a usare. L’obiettivo è quello di creare uno spazio digitale autentico, in cui le persone si sentano a proprio agio nel mostrare chi sono “davvero” e come si svolgono “davvero” le loro giornate, senza cadere in quelle dinamiche insane alla Instagram in cui bisogna essere per forza belli, giovani, in forma e con una vita perfetta. Lo slogan del social è: “BeReal is life, real life, and this life is without filters” (BeReal è la vita, la vita vera, e la vita vera non ha i filtri) e non possiamo dargli torto.
Come funziona BeReal?
Una volta al giorno, a un’ora diversa ogni giorno, il social manda una notifica ai suoi utenti chiedendo di scattare due foto, una attraverso l’obiettivo anteriore del cellulare e una attraverso l’obiettivo posteriore. Si hanno solo due minuti per farlo (quindi no, non c’è tempo per spararsi mille pose e scegliere in quale di queste si è venuti meglio!) e per decidere poi se pubblicarle o meno sul proprio profilo. Ma BeReal non è così intransigente: infatti, chi vuole scattare le foto del
giorno in un orario diverso da quello richiesto possono farlo, tuttavia l’app segnalerà chiaramente chi ha pubblicato le foto al di fuori del tempo stabilito.
La cosa interessante è che su BeReal non si possono caricare foto fatte in precedenza (magari filtrate o ancora peggio photoshoppate) né sbirciare nella vita degli altri senza mettersi in gioco, cioè senza pubblicare qualcosa a propria volta. Per vedere i contributi altrui devi prima aver caricato i tuoi scatti del giorno: un do ut des semplice e onesto. Non solo: per interagire con gli altri post non si possono mettere dei semplici “like”, si può solo lasciare un commento o una “RealMoji”, ossia un selfie (sì, lo so, il gioco si fa duro rispetto a Facebook).
Il riscatto della vita vera
Ragazze struccate che studiano in camera da letto, viaggi in autobus affollati, foto di scarpe sporche, frigoriferi vuoti, ragazzi che guardano una partita di calcio in mutande sul divano: niente scenari da sogno, niente ville lussuose o ristoranti costosi, niente viaggi incredibili in posti esotici. La pura e semplice quotidianità: lo studio, gli amici, il lavoro, la routine. Anche grigia, a volte, molto grigia. Ma vera, lontana dalle finzioni e da quelle vite perfette (ma artificiose) che, diciamolo pure, la maggior parte di noi non ha. Quello che insegna questa nuova App è proprio che la bellezza, quella patinata di Instagram, non esiste. Nelle immagini dove si vedono angoli di casa perfetti, se ci fosse la seconda fotocamera vedreste le pile di panni da stirare, o i giochi dei bambini sparsi per casa. Nulla di veramente nuovo sotto il sole, se vogliamo dirla tutta: la critica della società dell’apparire ci sta ma è ormai da benpensanti. Più che altro è divertente che la risposta all’edonismo di massa arrivi proprio dai social!
Un cambio di prospettiva?
Al momento la piattaforma, ancora gratuita, sta spopolando nei campus americani dopo il boom avuto nel 2021 in Francia. Che BeReal sia decollato solo quest’anno, due anni dopo il suo lancio, sembra essere correlato ai cambiamenti nell’algoritmo di Instagram. Ma attenzione: ora TikTok ha lanciato una nuova funzionalità, denominata “Now”, che sembra mirata specificamente alla popolarità di BeReal, e altri social come Instagram e Snapchat stanno iniziando a copiare alcune sue funzionalità. Chi vincerà, quindi, alla lunga? La finta realtà o l’autenticità?
Se poi volete saperne di più su tutte le dinamiche dei social, non perdetevi il mio ultimo libro,
Internet e l’anello della fuffa, che parla proprio di questo mondo così poliedrico e variegato.
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